Così chiamata per l’albero di fichi che un tempo cresceva sulla sommità, è famosa per il forte odore che si respira al suo interno, dovuto alla presenza di esemplari dell’Uccello delle Tempeste (Hydrobates pelagicus), un volatile delle dimensioni di un passero, noto ai locali come bellimaricchio o bellimanicchio e tutelato con l’istituzione della Riserva Naturale e del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC).