Grotte marine di una bellezza straordinaria, piccole baie di ciottoli e calette sabbiose, acque azzurre che fanno da cornice ad un panorama selvaggio e incontaminato. Marèttimo, la più lontana delle isole Egadi, ci svela la sua anima più intima attraverso le parole di Vito Vaccaro, presidente dell’Associazione CSRT “Marèttimo”.

Favignana, Marèttimo, Levanzo: tre isole, tre realtà completamente diverse…

“Parliamo di tre perle meravigliose, ma molto differenti tra loro. Non esiste arcipelago dove isole così vicine abbiano aspetti così diversi. Le potenzialità di Favignana sono riscontrabili nel suo essere l’isola più grande e più conosciuta. Poi c’è Levanzo, più piccola e poco distante dalla stessa Favignana. Infine Marèttimo, l’isola più lontana, e per questo più selvaggia, diversa dalle altre due anche da un punto di vista morfologico e geologico. Un’isola verde, con una folta macchia mediterranea, con un’altezza di 686 metri, rappresentata da Pizzo Falcone, che la fa diventare una montagna in mezzo al mare. Con le sue Dolomiti sul mare, affascina ultimamente molti scalatori. Senza dimenticare l’attrazione esercitata dalle grotte marine, che la rendono unica”.

Marèttimo, dunque, è un’isola da visitare…

“Marèttimo è una isola di mare, ma negli ultimi anni si sta riscoprendo anche un’isola della natura, dove gli amanti del trekking possono godere delle sue bellezze durante tutto l’anno. Marèttimo è anche l’isola delle api, del miele, del mirto, come l’ha descritta lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo, è l’isola delle acque sorgive, l’isola al di qua e al di là dal mare, con i suoi pescatori in giro per il Mar Mediterraneo, sempre pronti a viaggiare e scoprire nuove terre. Marèttimo è ancora l’Isola Sacra, dai tempi dei romani e dei greci, con le sue antiche costruzioni, che le donano un fascino del tutto particolare”.

Un’isola per amanti del mare, ma non solo…

“Marèttimo non va considerata come un’isola esclusivamente turistica, dove fare della balneazione fine a se stessa nella stagione estiva.  D’estate ovviamente è il mare a farla da padrone, con calette, spiaggette di ghiaia, scogli, la bellissima Cala Bianca. Ma l’inverno non è da meno. Il trekking è un’esperienza meravigliosa al pari del mare. I posti da visitare sono diversi e possono essere raggiunti sia attraverso delle passeggiate immersi nella natura sia facendosi accompagnare dai barcaioli locali”.

L’idea di vivere l’isola 365 giorni l’anno è anche un invito rivolto ai giovani?

“Assolutamente sì. Alla luce delle nuove opportunità offerte dalla progressiva trasformazione dell’isola dei pescatori in isola turistica, si sta sviluppando la tendenza da parte dei giovani al riavvicinamento a Marèttimo. Dopo un periodo di abbandono i giovani stanno riscoprendo il piacere di vivere sull’isola tutto l’anno, non solo in estate”.

Ci sono attività, anche culturali, capaci di coinvolgere i giovani e non solo, sull’isola?

“Sì, e se ne fa promotrice l’Associazione CSRT Marèttimo,  di cui sono presidente, che opera sul territorio da trent’anni. Abbiamo iniziato con una raccolta fotografica dedicata ai marettimari emigrati in California, con una mostra nel 1989, in seguito alla quale è partita la nostra attività. Anno dopo anno abbiamo creato un archivio fotografico e il Museo del Mare, dove custodiamo l’antica arte del pescare. Attraverso la rassegna letteraria ‘Libri e letture di qua e di là dal mare’ raccontiamo l’isola grazie ad autori che scelgono di presentare i loro libri proprio a Marèttimo, isola fonte di ispirazione per molti”.