Considerato un vero e proprio gioiello di archeologia industriale, con i suoi 32 mila metri quadri, di cui trequarti coperti, è una delle più grandi tonnare del Mediterraneo.

“Visitare Favignana e non dedicare qualche ora all’ex Stabilimento Florio, oggi ristrutturato, significa rinunciare all’opportunità di immergersi nella storia dell’isola, e non solo, degli ultimi 150 anni, ma anche di tempi ben più lontani.

Favignana e lo Stabilimento, Favignana e la Tonnara, Favignana e i Florio, Favignana ed una Comunità di semplici lavoratori e maestranze inseriti nel processo produttivo di lavorazione del tonno: binomi inscindibili pieni di racconti, eventi, riti, storie , aneddoti.

Visitare lo Stabilimento accompagnati dai volontari messi a disposizione dal Comune, che fungono da guida o semplicemente lasciarsi guidare dalla APP di Izi.travel che offre un bellissimo audio tour, permette non solo di cogliere la bellezza delle lunghe teorie di archi gotici e a tutto sesto e delle trizzane maestose simili a grandi navate, con cancellate in ferro battuto sfiorate dal mare, ma consente altresì di conoscere l’affascinante storia della famiglia Florio fin dalle origini, fino alla dolorosa discesa finale di Ignazio Junior e Donna Franca col completo disgregarsi del patrimonio e il successivo passaggio delle Egadi ai genovesi Parodi.

E se le parole non bastano ecco le imponenti ciminiere che sembrano far da sentinella alle enormi caldaie a carbone; ecco la stanza dell’olio dove ancor oggi sembra risuonare il mormorio delle operaie attorno ai grandi tavoli di pietra; ecco il Bosco con le sue funi tristemente dondolanti al vento, un tempo pieno di tonni lasciati a dissanguare; e ancora si resta stupiti dinanzi ai grandi vascelli e al plastico della tonnara messo lì a ricordarci che la storia del tonno si intreccia con quella dell’umanità perché già migliaia di anni fa i tonni percorrevano le stesse vie, compivano le stesse battaglie d’amore, e quando avveniva la mattanza “il mare era tutto un lamento” proprio come lo era per la morte dei soldati persiani durante la battaglia di Salamina ,come ci ricorda Eschilo con la sua grande capacità descrittiva.

A completamento di tanto stupore ed emozioni, una serie di impianti tecnologici raffinatissimi consentono di approfondire la conoscenza dei Florio, di assistere ad una mattanza di quasi un secolo fa, di ascoltare da immagini olografiche a grandezza naturale i racconti, profondamente umani, degli ultimi lavoratori dello Stabilimento.

E per chi ancora avesse voglia di notizie molti libri specialistici ed anche una guida abbastanza completa che integra la visita guidata è recuperabile presso un tabaccaio dell’isola”.

 

Maria Guccione